domenica 26 settembre 2010

Inganno d'estate

Scelgo i vestiti migliori anche se non devo uscire

un intero week end trascorso ad aspettare

attendere le tue parole

ma sento solo silenzi che urlano fine



inganno dell'ultima estate

fiducia sbiadita

sei l'inganno della mia estate

purezza mal cucita



L'inverno sta rubando le mie notti

mentre tu tra altre lenzuola ripeti le stesse parole

io faccio nuvole dei miei sogni

la magia della notte più non mi consola



e si perde anche la luna

nell'universo

e non c'è più la luna

nel mio universo



Ho imbadito la tavola e versato il vino

vieni pure, ho candele solo per te

il profumo nell'aria assale quella tua brama

il tuo piatto migliore è servito

sfodera dunque la tua faccia ferina



manda giù fino alla fine

il mio cuore al sangue per te

te lo lascio finire

anche se hai già digerito.

sabato 18 settembre 2010

Ho ancora una sigaretta accesa

Cammino a piedi nudi sul pavimento

per sentire il freddo sotto la pelle

mi ricorda che sono ancora vivo

dal balcone osservo cadere la pioggia

da quando sei andata via

ho ancora una sigaretta accesa



I conti in banca non tornano

i libri non oltrepassano la mia testa

il figro è pieno

ma la carne si asciuga sulle mie ossa

da quando sei andata via

ho ancora una sigaretta accesa



indosso gli stessi vestiti da giorni

così non dimentico il tuo odore

il letto dal tuo lato è ancora fatto

io non dormo, mi stendo senza sfiorarlo

i resti della tua ultima colazione

per terra, lì accanto al comodino

mi fermo a guardarli, mi ricordano la tua bocca

ho ancora una sigaretta accesa.



Ed i vecchi mi dicono che hanno paura della morte

e sepolte cicatrici tornano ad urlare

ma Blu non suona più

e ho ancora un' ultima sigaretta

che ultima non è.

martedì 7 settembre 2010

L'insidia

Quel bocciolo necessitava azioni,

non poteva schiudersi solo con parole e sguardi.

Come funamboli padroneggi la lingua,

con l'immagine m'incanti,

ma per coltivare la terra serve fatica e sudore,

mani, capaci di estirpare erbacce e qualsiasi cosa possa minarne la fioritura,

piedi saldi, pronti a proteggere da ogni schiaffo dei venti.

Ti ho offerto il mio caldo terreno,

ne ho accolto perfino il concime come con nessun'altro,

eppur continui a non averne cura,

lasci che piccoli vermi rosicchano i miei petali,

con lenti morsi guadagnano metri,

vedo che si preparano al banchetto.

Per te mostravo colori,

no, per nessun'altro insetto era la mia gelatina,

a te gridavo proteggimi dalle api,

ma hai lasciato che una tra loro rubasse il polline.

Ancor oggi è venuta a succhiare,

ed io disarmata, senza alcuna tua difesa.

Adesso, a me, inerme,

restano soltanto atti mancati.

domenica 5 settembre 2010

Com' eravamo belli

Com'eravamo belli

in riva a quel lago

ancora qualcosa ci separava

ma avevamo negli occhi la stessa direzione



Com'eravamo belli

perchè quando inizi raccontare dei tuoi Vecchi

e lì che scopri

che ti ha colto di sorpresa l'amore



Com'eravamo belli

con l'imbarazzo di due giovani innamorati

due amanti che si mangiano negli occhi

per sottoportare la distanza dai capelli



Com'eravamo belli

mentre di nascosto ci sfioravamo le mani

avevamo piedi di bambini impauriti

che come per la priva volta toccano l'acqua



Com'eravamo belli

potesse ritornare

allora non dovrei inventarmi

una canzone che mi possa consolare.