Arguta transumi i corpi
venefica primavera
vivi di mutanti sessi
fai acuti d'udito per solitudini scelte
fuggi e sei vestita di luna
nera come l'acqua.
tre volte hai rubato gli specchi
tre volte hai mangiato i giornali
tre volte hai rotte le braccia
ma non ti riscaldi la schiena contraria.
Tante le notti
tante le sigarette
sottili gli occhi
sconosciuti sul ventre
e tu
le mille donne che sei
lontano
l'unica che non sarai
pietra
mai
e fieno
non chiedi.
giovedì 15 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
La trama di Marta
Per gli occhi tuoi di fuoco
mi pentirò di non aver osato
sentimenti
palpiti
segreta spazzatura per le mie notti.
Divelti tentacoli
vetuste sottrazioni
polline di fiele del mio passato.
Dalle corde fai legami
dagli occhi costruisci lame
solo blu nell'onde per abbracciarti
e sconosciute appena sfiorate
dimenticarsi.
mi pentirò di non aver osato
sentimenti
palpiti
segreta spazzatura per le mie notti.
Divelti tentacoli
vetuste sottrazioni
polline di fiele del mio passato.
Dalle corde fai legami
dagli occhi costruisci lame
solo blu nell'onde per abbracciarti
e sconosciute appena sfiorate
dimenticarsi.
lunedì 28 novembre 2011
Distillate
Se da un momento all'altro cade cosa succede?
Se brucia d'improvviso cosa fa?
Se declina non cade?
Ma se non cade è in volo?
Come prima è pungente
porge la schiena piegata sull'anime
si reclina alle ossa
ma ora dolce
dietro
prima dei piedi.
Oliate d'azzurro
inebriate come piovesse
e intrecciandosi su ondate di lana
ora riparo
senza scampo
Se brucia d'improvviso cosa fa?
Se declina non cade?
Ma se non cade è in volo?
Come prima è pungente
porge la schiena piegata sull'anime
si reclina alle ossa
ma ora dolce
dietro
prima dei piedi.
Oliate d'azzurro
inebriate come piovesse
e intrecciandosi su ondate di lana
ora riparo
senza scampo
domenica 20 novembre 2011
Angela
Di questo sostare sulla tua tomba
non colgo la terra che ti riscosse
del salto del senso nel mio guardarti
non perdo più le mai avute sponde
Dalle tue carni
asilo di perduto amore
riemergo esanime
e bianco sale
nel pianto di un rapace
un venefico ricordo
Gigli vanno
oltre il palpito
io
resto
senza volo.
non colgo la terra che ti riscosse
del salto del senso nel mio guardarti
non perdo più le mai avute sponde
Dalle tue carni
asilo di perduto amore
riemergo esanime
e bianco sale
nel pianto di un rapace
un venefico ricordo
Gigli vanno
oltre il palpito
io
resto
senza volo.
giovedì 3 novembre 2011
Entropia
Ormoni chimici
si scambiano panni
vagiti e vomiti
d' attrazioni e abbandoni.
Poli doppi
dolori parlanti
di tanghi e instabili carni
s'interrogano in cuori chiusi.
Amare sono le lingue
che trafugano le ferite
urla di fiamme
sulla sovrana musa.
Lei
sempre lei
come entropia
e d'impossessanti violini
la bacchetta
dentro
e fuori
le orecchie.
si scambiano panni
vagiti e vomiti
d' attrazioni e abbandoni.
Poli doppi
dolori parlanti
di tanghi e instabili carni
s'interrogano in cuori chiusi.
Amare sono le lingue
che trafugano le ferite
urla di fiamme
sulla sovrana musa.
Lei
sempre lei
come entropia
e d'impossessanti violini
la bacchetta
dentro
e fuori
le orecchie.
lunedì 24 ottobre 2011
Fine
Non più mi parlano gli animi
silenti lacrime,
ed anche gli oggetti hanno deposto la voce.
Le ombre hanno perso l'oscuro
e i chiari non più mi scaldano.
I colori invece chiamano
urlano e puzzano
e stingono gli occhi d'inchiostro.
Nel ghiaccio della pelle
ho abbandonato le carni
e canti innalzo al cielo
senza avere più nulla da chiedere.
silenti lacrime,
ed anche gli oggetti hanno deposto la voce.
Le ombre hanno perso l'oscuro
e i chiari non più mi scaldano.
I colori invece chiamano
urlano e puzzano
e stingono gli occhi d'inchiostro.
Nel ghiaccio della pelle
ho abbandonato le carni
e canti innalzo al cielo
senza avere più nulla da chiedere.
domenica 9 ottobre 2011
Solchi
Non c'è silenzio che sia cura
nell'affanno iniziale del vento
fiati
distanti respiri
che rovistano le ossa.
è penombra agli occhi
la traiettoria del fumo,
assenti le dita
in trecce di capelli sulla carta.
Dipinge
tra le unghie e la terra
dipingo
morsi alla labbra,
mi cancella,
iride e pupille
mi cancello
e lascia
sottocute
solchi.
nell'affanno iniziale del vento
fiati
distanti respiri
che rovistano le ossa.
è penombra agli occhi
la traiettoria del fumo,
assenti le dita
in trecce di capelli sulla carta.
Dipinge
tra le unghie e la terra
dipingo
morsi alla labbra,
mi cancella,
iride e pupille
mi cancello
e lascia
sottocute
solchi.
martedì 13 settembre 2011
Stinti
Muore di noi l'abbaglio
un sogno smagliato
che mai ci rese ciechi
per trovarci al solo fremito della mano.
Ormai tulipani spenti
girasoli perduti
ci portiamo
presso nessuna casa.
Cadiamo
piegati a testa in su
a guardare la nostra salma che spira esanime.
Restituiamo alla terra quel sole rifiutato
abbandoniamo colori che ancora non ci macchiano
siamo, stinti
stinti da noi stessi.
I petali precipitano
nel tempo che s'è sperso,
nelle mai avute radici
lamenti e lacrime
affilano un canto,
poca è la paura
che mai ruppe,
la cima
di quegli scalini.
un sogno smagliato
che mai ci rese ciechi
per trovarci al solo fremito della mano.
Ormai tulipani spenti
girasoli perduti
ci portiamo
presso nessuna casa.
Cadiamo
piegati a testa in su
a guardare la nostra salma che spira esanime.
Restituiamo alla terra quel sole rifiutato
abbandoniamo colori che ancora non ci macchiano
siamo, stinti
stinti da noi stessi.
I petali precipitano
nel tempo che s'è sperso,
nelle mai avute radici
lamenti e lacrime
affilano un canto,
poca è la paura
che mai ruppe,
la cima
di quegli scalini.
domenica 7 agosto 2011
Plumeria
Chiederei nuova fiamma
sulla mia pelle
che di brividi ustiona,
se di meraviglia pistilli
rugassero ancora
nudi sorrisi.
Di tumultuose quiete
s'avvampano le carni,
intrecci di doni,
di te Bella.
Oltre le labbra
oltre i denti
sei bella,
dietro gli occhi
sotto le pupille
e più oltre
sei bella.
Possano sfiorarsi
fili di plumeria
e di spontanea forma,
del profumo,
che dalle narici
fino alle tempie m'arde.
sulla mia pelle
che di brividi ustiona,
se di meraviglia pistilli
rugassero ancora
nudi sorrisi.
Di tumultuose quiete
s'avvampano le carni,
intrecci di doni,
di te Bella.
Oltre le labbra
oltre i denti
sei bella,
dietro gli occhi
sotto le pupille
e più oltre
sei bella.
Possano sfiorarsi
fili di plumeria
e di spontanea forma,
del profumo,
che dalle narici
fino alle tempie m'arde.
mercoledì 20 luglio 2011
Dimenticatamente
Tutto scomponibile in mente
Dolce/mente
Furiosa/mente
Tenace/mente
Di cosa parlo con gli altri?
Io non so parlare con altri
Io non voglio parlare con altri
Cantami del vetro
Perchè il vetro dei bicchieri è trasparente?
Beviamo
in bicchieri di vetro
trasparenti
perchè non rossi?
Il vetro non è rosso
perchè non colorato?
Beviamo
e non sappiamo
perchè
beviamo
e non ci chiediamo
perchè
perchè del vetro trasparente
Parlami del tempo
io non voglio parlare
Parlarmi di banalità
io non voglio parlare
Parlami della salute
io non voglio parlare
Dimenticami
di me
Dimenticami
del me, essere
Dimenticami
il voglio parlare.
Parlare
parlare
spazzatura
par
spazzatura
lare
spazzatura
non
spazzatura.
Parlare
parlare
parlare
voglio parlare
spazzatura
non
Tutto scomponibile in mente
tenera/mente
prepotente/mente
dimenticata/mente.
Dimenticatamente.
Dolce/mente
Furiosa/mente
Tenace/mente
Di cosa parlo con gli altri?
Io non so parlare con altri
Io non voglio parlare con altri
Cantami del vetro
Perchè il vetro dei bicchieri è trasparente?
Beviamo
in bicchieri di vetro
trasparenti
perchè non rossi?
Il vetro non è rosso
perchè non colorato?
Beviamo
e non sappiamo
perchè
beviamo
e non ci chiediamo
perchè
perchè del vetro trasparente
Parlami del tempo
io non voglio parlare
Parlarmi di banalità
io non voglio parlare
Parlami della salute
io non voglio parlare
Dimenticami
di me
Dimenticami
del me, essere
Dimenticami
il voglio parlare.
Parlare
parlare
spazzatura
par
spazzatura
lare
spazzatura
non
spazzatura.
Parlare
parlare
parlare
voglio parlare
spazzatura
non
Tutto scomponibile in mente
tenera/mente
prepotente/mente
dimenticata/mente.
Dimenticatamente.
Musica
Datemi
la mano sinistra
Datemi
il braccio sinistro
per scrivere
per urlare
per fermare.
Musica.
Ho le formiche addosso
brucia la mano sinistra
brucia il braccio sinistro
non fermatemi
non spegnetemi.
Musica.
Le formiche salgono
brulicano
arde la pelle sinistra
arde la carne sinistra
non fermatemi
non spegnetemi.
Musica.
Guardate
tocco
da destra
a sinistra
la destra prende fuoco
piede destro orecchio destro
nel cervello infiamma
destro
a sinistra
pulsa
cervella
viva
e senza fiamme
carne
brucia.
Musica
Sinistra.
la mano sinistra
Datemi
il braccio sinistro
per scrivere
per urlare
per fermare.
Musica.
Ho le formiche addosso
brucia la mano sinistra
brucia il braccio sinistro
non fermatemi
non spegnetemi.
Musica.
Le formiche salgono
brulicano
arde la pelle sinistra
arde la carne sinistra
non fermatemi
non spegnetemi.
Musica.
Guardate
tocco
da destra
a sinistra
la destra prende fuoco
piede destro orecchio destro
nel cervello infiamma
destro
a sinistra
pulsa
cervella
viva
e senza fiamme
carne
brucia.
Musica
Sinistra.
Lamento
È un quadrato
a volte un rettangolo
può avere righe
oppure quadri
macchie di vino
macchie di alcool
o di lacrime
trasparenti
nessuna di caffè
sbarrati
attoniti
davanti ad esso
restano gli occhi
foglio bianco
strazio d'un poeta
cado
o mi butto?
È un tuffo?
In acqua?
Nel sangue?
Rinasco?
O è tra i rovi?
Muoio?
In acqua
nel sangue
Cado.
Vene gocciolano
sudori scorticano
paura
fine
ri-inizio
fine
ri-inizio
piano,
sono note di piano
va piano
tagli sul cuore
Made in Sophia
Made in Kardia.
Il poesta sta lì
attende
sputa le viscere
contorce le lacrime
chiuso dal mondo
chiuso nel mondo
tre
quattro mura
bianche;
mani graffiano
il volto
le braccia
le gambe
il petto
caduta dei capelli
strappa i capelli
macchie macchie macchie
trasparenti di sangue
lacrime rosse
cado
o mi butto?
In acqua?
In corpi
in lune
in notti
angeli
donne
parole,
per parlare devi essere muto.
Il caso non esiste
il tempo esiste
tutto procede
dall'individuo alla collettività
tutto ritorna
dalla collettività a se stessi
tutto è eterno
tutto
e oltre
il caso non esiste
il tempo non esiste
durata
non è misura
tutto
e oltre
il tempo esiste
Made in Sophia
Made in Kardia
a volte un rettangolo
può avere righe
oppure quadri
macchie di vino
macchie di alcool
o di lacrime
trasparenti
nessuna di caffè
sbarrati
attoniti
davanti ad esso
restano gli occhi
foglio bianco
strazio d'un poeta
cado
o mi butto?
È un tuffo?
In acqua?
Nel sangue?
Rinasco?
O è tra i rovi?
Muoio?
In acqua
nel sangue
Cado.
Vene gocciolano
sudori scorticano
paura
fine
ri-inizio
fine
ri-inizio
piano,
sono note di piano
va piano
tagli sul cuore
Made in Sophia
Made in Kardia.
Il poesta sta lì
attende
sputa le viscere
contorce le lacrime
chiuso dal mondo
chiuso nel mondo
tre
quattro mura
bianche;
mani graffiano
il volto
le braccia
le gambe
il petto
caduta dei capelli
strappa i capelli
macchie macchie macchie
trasparenti di sangue
lacrime rosse
cado
o mi butto?
In acqua?
In corpi
in lune
in notti
angeli
donne
parole,
per parlare devi essere muto.
Il caso non esiste
il tempo esiste
tutto procede
dall'individuo alla collettività
tutto ritorna
dalla collettività a se stessi
tutto è eterno
tutto
e oltre
il caso non esiste
il tempo non esiste
durata
non è misura
tutto
e oltre
il tempo esiste
Made in Sophia
Made in Kardia
lunedì 18 luglio 2011
Un'attrice
Sei piedi potenti
gambe smarrite
occhi tremuli
e suoni di danze lontane
Capelli sfumati
tra mille e mille schiene
Echi di sentimenti spezzati
in risa di donne maliziose
Hai seni preminenti
mani sabbiose
scapole antiche
e profumi di pane
Tra milioni di ventri
grondi paure d'amanti
paure di solitudini
prepotenti
Ti scagli su corpi d'uomini
per calpestare te stessa
bisogno e repulsione
per cercarti l'anima.
Ti piovono i gomiti
se il cuore in scena
Ti piangono ginocchia
se dei ventricoli la luce
Getti spalle di verde dimenticata bellezza
audaci morsi alle labbra
sguardi sperduti
urla e abbandoni
e di solchi
i passi
lungo e oltre
le braccia
distanti.
gambe smarrite
occhi tremuli
e suoni di danze lontane
Capelli sfumati
tra mille e mille schiene
Echi di sentimenti spezzati
in risa di donne maliziose
Hai seni preminenti
mani sabbiose
scapole antiche
e profumi di pane
Tra milioni di ventri
grondi paure d'amanti
paure di solitudini
prepotenti
Ti scagli su corpi d'uomini
per calpestare te stessa
bisogno e repulsione
per cercarti l'anima.
Ti piovono i gomiti
se il cuore in scena
Ti piangono ginocchia
se dei ventricoli la luce
Getti spalle di verde dimenticata bellezza
audaci morsi alle labbra
sguardi sperduti
urla e abbandoni
e di solchi
i passi
lungo e oltre
le braccia
distanti.
venerdì 15 luglio 2011
Bicchieri di Cristallo
Questo giorno ha perso il sapore
la notte ha dismesso l'incanto
e una luna ha sgualgito le sue mutevoli tende.
In certi bicchieri si sente ancora il mare
un fragoroso rumor d'onde
che suonano di mancanza;
bisognerebbe avere più cristalli
ancora più spessi
per ascoltare ancora più mare.
Due ultime gocce di sangue
cadano dal mio braccio,
quello sinistro.
La vita non è in una foto
l'amore non risiede in una parola
stoico è il mio coraggio,
la tua pavidità una morte lenta.
Paura è scegliere
paura è non scegliere
paura è una scelta;
e Io pongo una pietra
sui tuoi non so.
la notte ha dismesso l'incanto
e una luna ha sgualgito le sue mutevoli tende.
In certi bicchieri si sente ancora il mare
un fragoroso rumor d'onde
che suonano di mancanza;
bisognerebbe avere più cristalli
ancora più spessi
per ascoltare ancora più mare.
Due ultime gocce di sangue
cadano dal mio braccio,
quello sinistro.
La vita non è in una foto
l'amore non risiede in una parola
stoico è il mio coraggio,
la tua pavidità una morte lenta.
Paura è scegliere
paura è non scegliere
paura è una scelta;
e Io pongo una pietra
sui tuoi non so.
lunedì 27 giugno 2011
Sofia
Mi hai vestita,
dodici mesi
un intero anno
spina dopo spina
ago dopo ago
come un riccio
mi hai chiusa.
Cara onestà
sei i tuoi cambiamenti
se l'amore sopra ogni cosa,
oh come avrei creduto
quanta ignara fiducia;
ma non ti scuso
per esser rimasta
non ti scuso
per essere andata
non ti scuso
per aver amato
non ti scuso
per aver tradito
non ti scuso
per esser tornata
pelle e cuore
ancora un'altra sera,
non ti scuso
per essere sempre la stessa
non ti scuso
l'illusione.
Scuso invece le tue braccia
ancora
spontaneamente
un giovedì
casualmente.
Occhi
lungo la strada
che la vita non perdona
ma al dolore li rassegna.
dodici mesi
un intero anno
spina dopo spina
ago dopo ago
come un riccio
mi hai chiusa.
Cara onestà
sei i tuoi cambiamenti
se l'amore sopra ogni cosa,
oh come avrei creduto
quanta ignara fiducia;
ma non ti scuso
per esser rimasta
non ti scuso
per essere andata
non ti scuso
per aver amato
non ti scuso
per aver tradito
non ti scuso
per esser tornata
pelle e cuore
ancora un'altra sera,
non ti scuso
per essere sempre la stessa
non ti scuso
l'illusione.
Scuso invece le tue braccia
ancora
spontaneamente
un giovedì
casualmente.
Occhi
lungo la strada
che la vita non perdona
ma al dolore li rassegna.
domenica 26 giugno 2011
Se potessi negare
Se potessi negare l'oceano di baci che hai lasciato sulla mia pelle
se potessi negare le ondate sul cuore nel tuffo dei tuoi occhi
se potessi negare la solitudine che mi hai lasciato tra le mani
se potessi negare la sacralità dei tuoi capelli abbandonati alle mie lenzuola
se potessi negare la tua indifferenza
non avresti che parole mute
se potessi negare la tua codardia
non avresti che ghighi maliziosi
se potessi negare
che ti amo
non t'amerei.
se potessi negare le ondate sul cuore nel tuffo dei tuoi occhi
se potessi negare la solitudine che mi hai lasciato tra le mani
se potessi negare la sacralità dei tuoi capelli abbandonati alle mie lenzuola
se potessi negare la tua indifferenza
non avresti che parole mute
se potessi negare la tua codardia
non avresti che ghighi maliziosi
se potessi negare
che ti amo
non t'amerei.
lunedì 6 giugno 2011
Bianca
Domini il mondo con lo sguardo
sinfonia di labbra
bianca timida epidermide
Armonia di passi i tuoi sorrisi
musica per gli occhi
e slanci arditi di danze tra seni e visceri
Sudore e gemiti piangono silenziosi
colori inesplosi intrecciano i miei fiati
parole cucite depongono croci alle tue gambe
e dentro i sessi conservo voli:Desideri.
sinfonia di labbra
bianca timida epidermide
Armonia di passi i tuoi sorrisi
musica per gli occhi
e slanci arditi di danze tra seni e visceri
Sudore e gemiti piangono silenziosi
colori inesplosi intrecciano i miei fiati
parole cucite depongono croci alle tue gambe
e dentro i sessi conservo voli:Desideri.
lunedì 23 maggio 2011
Come desueta pioggia
Sono come desueta pioggia di Maggio
afosa si posa
su panchine deserte
dove l'ombra di un uomo
seduto attende
lampi di occhi
tra nuvole grigie.
Solo armonie di tuoni
risuonano lontano
e sopra la città
un farmaco Z
trascina al silenzio
i miei venti.
afosa si posa
su panchine deserte
dove l'ombra di un uomo
seduto attende
lampi di occhi
tra nuvole grigie.
Solo armonie di tuoni
risuonano lontano
e sopra la città
un farmaco Z
trascina al silenzio
i miei venti.
lunedì 2 maggio 2011
In due
Amarti da lontano
come un sogno triste
una foto mai scattata.
Esser con te da lontano
come postumi d'ebbrezza sfocata
una carezza impossibile,
una vita di soli secondi passi
distanti da te.
In due,
unicamente due
da lontano.
come un sogno triste
una foto mai scattata.
Esser con te da lontano
come postumi d'ebbrezza sfocata
una carezza impossibile,
una vita di soli secondi passi
distanti da te.
In due,
unicamente due
da lontano.
venerdì 18 febbraio 2011
Solitudini
Un frullato ore cinque
poi far l'amore con te
io che guardavo solo la tazzina
per lasciarti anche l'ultimo caffè
anche l'ultimo caffè.
e la domenica portarti a mangiare una pastarella e
poi a guardare i bambini
e tu, facevi finta di sognare con me
di sognare con me.
ma tanto poi,
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
sempre andata.
io non lo so se c'è un modo per liberarsi di te
io non lo so se c'è un modo per liberarsi di me
io non lo so dove inizi tu dove finisco io
io non lo so dove finisci tu dove inizia
lei
dove finisce lei
dove finisco io, dove inizio io
dove finisce lei
ma tanto poi,
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
sempre andata.
Ci sono ombre sotto i balconi
sotto i lampioni rossi e nei riflessi della luna piena
ci sono ombre
sono le nostre ombre
sempre le stesse ombre
solitudini.
Ci sono ombre sotto i balconi
sotto i lampioni rossi e nei riflessi della luna piena
ci sono ombre
sono le nostre ombre
sempre le stesse ombre
le chiamano
solitudini.
poi far l'amore con te
io che guardavo solo la tazzina
per lasciarti anche l'ultimo caffè
anche l'ultimo caffè.
e la domenica portarti a mangiare una pastarella e
poi a guardare i bambini
e tu, facevi finta di sognare con me
di sognare con me.
ma tanto poi,
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
sempre andata.
io non lo so se c'è un modo per liberarsi di te
io non lo so se c'è un modo per liberarsi di me
io non lo so dove inizi tu dove finisco io
io non lo so dove finisci tu dove inizia
lei
dove finisce lei
dove finisco io, dove inizio io
dove finisce lei
ma tanto poi,
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
vai dove sei sempre andata
sempre andata.
Ci sono ombre sotto i balconi
sotto i lampioni rossi e nei riflessi della luna piena
ci sono ombre
sono le nostre ombre
sempre le stesse ombre
solitudini.
Ci sono ombre sotto i balconi
sotto i lampioni rossi e nei riflessi della luna piena
ci sono ombre
sono le nostre ombre
sempre le stesse ombre
le chiamano
solitudini.
domenica 30 gennaio 2011
Prurito
Sorde carni
s'annidano tra cieli neri
arbusti secchi
spruzzati da finte maree.
Su terre dismesse
aghi calpestano ventre di muscoli
lenzuola di voci
che sotto le dita
succhiano come isotteri
la cellulosa ancora viva.
Pruriti di macelli sulla lingua.
s'annidano tra cieli neri
arbusti secchi
spruzzati da finte maree.
Su terre dismesse
aghi calpestano ventre di muscoli
lenzuola di voci
che sotto le dita
succhiano come isotteri
la cellulosa ancora viva.
Pruriti di macelli sulla lingua.
sabato 15 gennaio 2011
Comu u sali
Li to jammi comu all'ondi du mari
si smovunu spumanti nta li me fantasii
piumi ca rizzanu la peddi.
Li to occhi intra a li me visciri
comu fussi suli chi ammuccia lu cori
dopu l'inebranti carizzi du ventu di punenti.
Fammi schiantari ntra li to capiddi
comu faci a salsedini supra e scogghi.
TRADUZIONE
Come il sale.
Le tue gambe come onde del mare
si muovono spumanti nelle mie fantasie
piume che rizzano la pelle.
I tuoi occhi nelle mie viscere
come fossi il sole che nasconde il cuore
dopo l'inebriante carezza del vento di ponente
Fammi schiantare tra i tuoi capelli
come fa la salsedine sopra gli scogli.
si smovunu spumanti nta li me fantasii
piumi ca rizzanu la peddi.
Li to occhi intra a li me visciri
comu fussi suli chi ammuccia lu cori
dopu l'inebranti carizzi du ventu di punenti.
Fammi schiantari ntra li to capiddi
comu faci a salsedini supra e scogghi.
TRADUZIONE
Come il sale.
Le tue gambe come onde del mare
si muovono spumanti nelle mie fantasie
piume che rizzano la pelle.
I tuoi occhi nelle mie viscere
come fossi il sole che nasconde il cuore
dopo l'inebriante carezza del vento di ponente
Fammi schiantare tra i tuoi capelli
come fa la salsedine sopra gli scogli.
sabato 1 gennaio 2011
Nera
Sangue sparso sulle mie lenzuola
la tua bocca famelica, altrove spalancata
sbava saliva che si mischia a lubrificazioni.
Piaceri meccanici, copule bestiali
contaminano il sudore di vecchie pelli.
Genitrice d'egoismo di possessione
trafiggi ancora colpi su corpi
sbattendoti da uno all'altro senza pudore.
Salgono rigurgiti nel mio petto
e rabbia scende dilaniando la pancia
Ancora cosparsa di nero la mia faccia
non è tristezza
dolore per la tua sporca macchia indelebile
Piangerai ed il mio ghigno sta ad attendere.
la tua bocca famelica, altrove spalancata
sbava saliva che si mischia a lubrificazioni.
Piaceri meccanici, copule bestiali
contaminano il sudore di vecchie pelli.
Genitrice d'egoismo di possessione
trafiggi ancora colpi su corpi
sbattendoti da uno all'altro senza pudore.
Salgono rigurgiti nel mio petto
e rabbia scende dilaniando la pancia
Ancora cosparsa di nero la mia faccia
non è tristezza
dolore per la tua sporca macchia indelebile
Piangerai ed il mio ghigno sta ad attendere.
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