Non c'è silenzio che sia cura
nell'affanno iniziale del vento
fiati
distanti respiri
che rovistano le ossa.
è penombra agli occhi
la traiettoria del fumo,
assenti le dita
in trecce di capelli sulla carta.
Dipinge
tra le unghie e la terra
dipingo
morsi alla labbra,
mi cancella,
iride e pupille
mi cancello
e lascia
sottocute
solchi.
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